La Resistenza Dalle Prigioni

La Resistenza Dalle Prigioni

"La resistenza nelle prigioni"
Domenica 22 giugno
Appuntamento alle ore 18 al CSOA Ex-SNIA in via Prenestina 173.

L'iniziativa organizzata da Fondazione Rossa Primavera e Soccorso Rosso Internazionale celebra il 39° anniversario della Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero, in onore dei 300 prigionieri del Partito Comunista del Perù- Sendero Luminoso uccisi nella notte tra il 18 e il 19 giugno 1986 nelle carceri di Lurigancho, El Fronton e Callao.

Di seguito alcuni cenni storici su questa importante ricorrenza del movimento comunista internazionale che il P.CARC r la carovana del (nuovo)PCI, da sempre sostengono e promuovono
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La notte tra il 18 e il 19 giugno 1986 i rivoluzionari prigionieri del Partito Comunista del Perù – Sendero Luminoso, detenuti nelle carceri di El Fronton, di Lurigancho e di El Callao, insorsero contro le durissime condizioni di detenzione riservate ai comunisti e occuparono una parte delle carceri, sequestrando le guardie.
Il governo socialdemocratico di Alan Garcia chiuse gli accessi ai penitenziari per evitare la presenza di parenti dei prigionieri, giornalisti o altri possibili testimoni e dispose di soffocare nel sangue la rivolta. Le forze speciali dell’esercito, la marina e l’aviazione attaccarono le prigioni provocando un massacro, con il silenzio complice dei partiti socialdemocratici europei, riuniti in quei giorni a Lima per il Congresso dell’Internazionale socialista. Il bilancio fu di quasi 300 morti.
Da allora, i caduti del 19 giugno 1986 fanno parte della memoria del movimento comunista internazionale: il Partito Comunista del Perù – Sendero Luminoso lanciò un appello internazionale affinché il 19 Giugno fosse inserito nel novero delle celebrazioni del movimento comunista. Così nacque la Giornata Internazionale del Rivoluzionario Prigioniero.
È significativo come Garcia e complici gestirono l’inevitabile scossa che il massacro generò. L’allora Ministro della Giustizia, Luis González Posada affermò che “non c’era altra scelta” che massacrare i detenuti.
Garcia invece definì il massacro “un crimine di Stato”, dal quale cercò di prendere le distanze affermando “o se ne vanno loro o me ne vado io”, riferendosi ai ministri e ai vertici militari con cui aveva coordinato l’operazione.
Ma non se ne andò lui e nemmeno i ministri e i vertici militari: fu trovato un capro espiatorio, il colonnello Cabezas, che insieme ad altri “pesci piccoli” scontarono pochi anni di reclusione.

6 days ago
CSOA Ex-Snia
Via Prenestina 173
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