Corteo per la Palestina

Corteo per la Palestina

CORTEO A ROMA
Marciamo per difendere la Terra dei palestinesi!

LIBERTĂ€ PER ANAN, ALI E MANSOUR!
đź—“ 29 Marzo 2025
đź•’ 16.00
đź“Ť Piazza Vittorio Emanuele II

La comunità di Roma è invitata a partecipare al corteo per la Palestina dedicato al “Giorno della Terra”.

Questa giornata commemora gli avvenimenti del 30 Marzo 1976: in quel giorno l’esercito e la polizia sionista massacrarono sei cittadini palestinesi del ’48 disarmati, ne ferirono circa un centinaio e ne arrestarono migliaia che partecipavano a uno sciopero generale e a marce nelle città arabe, dalla Galilea al Negev, in risposta all’annuncio del governo israeliano di un piano per espropriare illegittimamente centinaia di ettari di terra palestinese per scopi statali.

Israele da 77 anni deruba ed espropria i palestinesi delle proprie terre grazie alla complicitĂ  internazionale, spacciando il furto per bisogno di sicurezza.
Grazie a questa menzogna, il sionismo distrugge tutto ciò su cui non riesce a mettere mano: sradica le piantagioni e i boschi, ridisegna anche botanicamente il territorio, inquina il suolo, devia o prosciuga le riserve idriche.
La Resistenza per la Palestina è anche una battaglia ambientalista: crediamo nell’intersezionalità delle lotte contro qualsiasi oppressore che muova la sua azione devastatrice su più piani, da quello umano a quello naturale.

In queste ultime settimane la situazione della Cisgiordania e di Gerusalemme Est è diventata ancora più critica, messe a ferro e fuoco da coloni e soldati sionisti, che da ottobre 2023 hanno sferrato oltre 1.860 attacchi, incrementati in maniera esponenziale negli ultimi mesi, con omicidi, incendi, violenze, esodi forzati (oltre 50.000 profughi) ed espropri, che a Gerusalemme Est sono avvallati anche dai tribunali israeliani.

Nel frattempo, Israele interrompe gli aiuti umanitari, che anche durante la tregua erano entrati con il contagocce, e taglia l’elettricità alla Striscia di Gaza.

La questione palestinese è intrinsecamente politica, e non certo umanitaria, pertanto ci battiamo per:

- la fine dell’occupazione
- l'autodeterminazione del popolo palestinese
- il diritto al ritorno di tutti i rifugiati palestinesi
- la fine di ogni collaborazionismo italiano ed estero con la mattanza sionista
- giustizia contro i crimini perpetrati dai sionisti.

Contemporaneamente, il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich afferma che il governo, sotto la guida di Netanyahu e del ministro della Difesa Israel Katz, sta lavorando per istituire un’“amministrazione per le migrazioni” (eufemismo che serve a cancellare la parola “profughi”) che supervisionerà l’esodo dei residenti palestinesi dalla Striscia di Gaza in modo “controllato e cadenzato”, con l'intento di espellerne 5.000 al giorno.

E ancora, nella notte tra il 17 ed il 18 marzo, Israele ha definitivamente rotto la tregua – che già in diversi modi aveva violato quasi quotidianamente – bombardando a tappeto tutta la Striscia di Gaza: si contano almeno 404 morti e più di 500 feriti, per la gran parte donne e bambini.
PiĂą di 400 giovani vite spezzate. In una sola notte.

Ma dov'è il "mondo libero"? Dov'è l'Europa? Dove sono Scurati, Serra, Gramellini che inneggiano a uno spirito comunitario tramite il riarmo per garantirsi la propria difesa e incolumità? Dov’è il sindaco Gualtieri che in 17 mesi di genocidio non ha detto una sola parola che esprimesse condanna per quanto commesso da Israele e solidarietà verso il popolo palestinese?

Perché, di fronte a tanto massacro, vigono sempre due pesi e due misure, e la vita di un Palestinese vale sempre meno della nostra pigra indifferenza?!

Mentre accade questo scempio, da quando è stato proclamato il governo Meloni, oltre mille cittadini italiani si sono uniti all'esercito israeliano, prendendo parte nei massacri che la stessa Corte Internazionale di Giustizia ha deciso di indagare come atti di genocidio.

L'Italia, invece di perseguire i propri cittadini complici di tali crimini, ha scelto di arrestare tre palestinesi: Anan, Ali e Mansour, accusati dalle autoritĂ  italiane di sostenere e appoggiare la legittima resistenza palestinese. Chiediamo la loro immediata liberazione e scarcerazione.

La resistenza non si arresta! La resistenza non si processa!
Mai, in nessun modo, ci allineeremo o collaboreremo con le politiche sioniste, e nessun Palestinese che ami la sua terra o farĂ .

8 days ago
Piazza Vittorio -lato tram-
Piazza Vittorio, Esquilino, Municipio Roma I, Roma, Roma Capitale, Lazio, Italia
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