Altri Mondi, Altre Voci
Altri Mondi, Altre Voci
Inchieste, reportage e sguardi condivisi su geografie invisibili
Quattro appuntamenti dedicati alla presentazione e al confronto con gruppi di giornalismo indipendente e collettivi di freelance: Fada Collective, IrpiMedia, Centro di Giornalismo Permanente e Rivista Corvialista.
Con Altri Mondi, Altre Voci vogliamo dare spazio a chi ogni giorno cerca nuovi modi di raccontare il mondo, sporcandosi le mani con la realtà, attraversandola con cura, passione e senso critico. Crediamo in un’informazione che non si limiti a osservare da lontano, ma che scelga da che parte stare, assumendo uno sguardo dichiaratamente partigiano: schierato con i corpi, le lotte e le comunità che si muovono ai margini, contro le narrazioni imposte dal potere. Un giornalismo che non rincorre la neutralità come forma di equidistanza, ma che prende posizione, costruendo ponti tra chi racconta e chi resiste.
Gli incontri si svolgeranno a Zazie nel Metrò alle 19.30 in queste date:
• Giovedì 8 Maggio, Centro di giornalismo permanente.
Repressione in Nord Africa: il filone tunisino e marocchino della lotta senza confine ai dissidenti (Matteo Garavoglia).
Istituzioni totali e diritto all'informazione: come il giornalismo indipendente può raccontare i luoghi di privazione della libertà personale (Marica Fantauzzi)
• Giovedì 15 Maggio, Fada collective
L’attacco dell'industria petrolifera all'Iraq: una lunga inchiesta sugli impatti degli impianti estrattivi di Eni, BP e Shell nel sud iracheno, in particolare sull'accesso all'acqua e sulla salute.
• Giovedì 22 Maggio, Rivista Corvialista
Presentazione del numero 1 della "Rivista Corvialista”: Come raccontare e dare voce alle periferie invisibili o stigmatizzate delle grandi cittá? Quali le metamorfosi del "serpentone" di Corviale? Partecipano i redattori e le redattrici della rivista, che diventa trimestrale.
• Giovedì 29 Maggio, IrpiMedia
DesertDumps: In Nord Africa esiste un sistema per espellere nel deserto i migranti che provengono da Paesi schiacciati tra il Sahara e l’Equatore. Lo scopo è impedire loro di raggiungere l’Europa, principio-guida del lungo processo di esternalizzazione delle frontiere condotto dall’Unione europea negli ultimi vent’anni.