OLTRE LA SENTENZA - Ripensare la criminalizzazione
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Il 15 febbraio dalle 17:30 al CSOA La Torre racconteremo la storia di Mohamed Ishaq Khan, punto di partenza per discutere sulla (non) accoglienza e sulla situazione delle carceri in Italia.
Ishaq dopo 9 anni in Italia e 8 mesi al Regina Coeli, si toglie la vita il 4 giugno 2024. È il numero 39 in una lunga lista che conta 88 suicidi nel 2024, che diviene l'anno record per i suicidi in carcere. Non sono 'solo' suicidi, sono la conseguenza di un sistema detentivo che uccide, controlla e reprime. Sono una richiesta di aiuto e di lotta che ci chiede di unire i puntini: il carcere non è un luogo a sé, un buco nero staccato dalla realtà. Ma quella realtà ce la racconta e ad essa si collega in una soluzione di continuità: le morti ai confini militarizzati, la repressione sempre più esplicita del cosiddetto Ddl Sicurezza, le politiche securitarie delle zone rosse, la disumanità dei Centri di permanenza per il rimpatrio, la marginalità prodotta e imposta da una volontà politica chiara.
Alle 17:30 ci sarà la tavola rotonda con: Arianna Egle Ventre (giornalista freelance e regista di un progetto di film documentario collettivo su Mohammad Ishaq Khan); Valentina Calderone (Garante dei diritti dei detenuti del Comune di Roma); Contro Confine (collettivo studentesco che si occupa di casa, migrazione e inclusione sociale); Osvaldo Costantiti (professore di Antropologia culturale presso l'Università di Roma "Sapienza"). Modera Giacomo Zandonini giornalista freelance di Fada Collective
Seguirà dalle 20:00 una cena sociale e dalle 22:00 Vynil dj set con Megan Iacobini de Fazio (East African rumba, sokous, funk, raii, Afrodisco, South Asian Dance, music and highlife)
La sottoscrizione è libera dalle 17:30 e 5 euro dalle 21:00. Andrà a sostegno delle spese legali per il caso di Mohamed Ishaq Khan che la famiglia in Pakistan non può sostenere.